“No io non credo a Babbo Natale!” diceva il piccolo gridando e battendo i piedi a terra.
Allora il nonno Carlo prese il suo libro delle memorie, dove scriveva sia storie vere , sia storie fantastiche e incominciò a leggere…
“Stava per nevicare, e si sa che un Natale con la neve piace a tutti.
Bruno stava attizzando il camino, lì vicino Tiziana lo guardava sorridente. Era bello vedere come i due si volessero bene.
Quest’anno il regalo di Natale per loro sarebbe stato meraviglioso: avrebbero avuto compagnia. Aspettavano un bambino tutto loro, e di sicuro sarebbe stato bello come i genitori, simpatico come i nonni.”
“Nonno sei noioso, se è una delle tue storie lascia stare, ho da fare…”, ma il nonno imperterrito continuò.
“Tutti erano in trepidazione, in subbuglio, attendevano il piccolo ospite. Il bambino avrebbe avuto tutto già dal primo giorno della sua vita.
La famiglia dove capitava era una famiglia ricca da generazioni.
Era conosciuta però come gente generosa e cordiale. Tutti volevano bene alla famiglia Babbo.
La neve cominciò a scendere la vigilia di Natale e continuò per una settimana intera, alla fine tutto il paese era sotto la bianca coltre.
Si scavavano tunnel per andare di casa in casa. Gli scolari in vacanza si divertivano come non mai a giocare tirandosi le palle di neve.”
“Ehi, nonno nevica anche qui!”, addolcito dal racconto annunciò il bimbo.
“Al centro del paese era sorto un enorme pupazzo che assomigliava a Bruno, e questo diceva tutto sul bene che i suoi compaesani gli volevano.
Ma la cosa meravigliosa era che la notte di Natale era nato Natale. Era un bambino rosso, sia di viso che di capelli. Due occhi neri, neri come la pece. Ma soprattutto non piangeva mai, al contrario sorrideva.
Bruno e Tiziana erano contentissimi del loro pargoletto, e così tutto il paese.
L’infanzia di Natale chiamato così perché nato appunto a Natale, fu magnifica. Tutto intorno a lui splendeva, e lui rifletteva tutto lo splendore. Mai un capriccio, sempre ubbidiente. Il sorriso sempre stampato sulla bocca.
Tutti i bambini volevano giocare con Natale e lui voleva giocare con tutti loro.
Non esisteva in tutto il mondo un paese più allegro di quello.
Passavano gli anni e gioia e buon umore erano sempre lì.
Ma qualcosa era cambiato. Il bambino Natale non si dedicava più solo a giocare con tutti ma aveva cominciato ad aiutare tutte le persone che avevano bisogno.
Ma nemmeno questo bastò più, ciò che faceva per il paese dove viveva era poco rispetto a quello che voleva fare, e incominciò a andare nei paesi vicini. Portando con se doni, allegria ma soprattutto amore.
Aveva capito che quello che più serviva alla gente, era appunto tanto amore. E Natale ne aveva per tutti.
E le sue mete erano sempre più lontane. Tutto a piedi.
Ma così, si disse, non poteva continuare. Si costruì una slitta di legno e vi attaccò delle renne sue amiche.
Dimenticavo di dire che era amico degli animali e portava cibo anche a loro, specialmente d’inverno, quando la neve copriva tutto. E così anche gli animali amavano Natale.
Con la sua slitta ora raggiungeva luoghi davvero remoti.
Ancora oggi Natale continua a portare a tutto il mondo il suo carico di amore e pacchetti per tutti. E tutti i bambini, quelli più piccoli, ma anche quelli cresciutelli aspettano quella slitta trainata dalle renne, che hanno fatto il giro del mondo con Babbo Natale.
“Allora Cristiano vorresti conoscere questo Babbo Natale?”, chiese nonno Carlo a suo nipote, che aveva ascoltato con interesse ma che adesso fingeva di essersi annoiato.
“Ma è solo un racconto… Vado a giocare a Guerra Stellare!” rispose Cristiano, e se ne andò.
“Aspetta, guarda dalla finestra…”, lo richiamò il nonno.
In quel momento sulla strada passava una slitta, strana, carica di sorprese, trainata da animali con lunghe corna.
L’uomo che la guidava era vestito di rosso, con capelli e barba bianca, sorrideva a tutti e gridava “Buon Natale, Buon Natale a tutti!”.
Si fermò sotto la finestra di Cristiano e guardando verso di lui, sorrise e fece cenno al bimbo di scendere in strada.
In Cristiano si accese uno sguardo strano fra incredulità e contentezza, e dopo un momento di esitazione si scaraventò in giardino da quell’uomo che credeva una leggenda, e che gli diede un dono.
Era un pacchetto piccolo ma aveva all’interno una cosa molto grande: AMORE!!!
Auguri a tutti e Buon Natale!
(22 Dicembre 1994)