In un paese immaginario hanno messo un semaforo “intelligente”.
L’hanno fatto per i pedoni, per la loro sicurezza, dicono.
Quando meno te la aspetti passa da verde a giallo e poi rosso, così senza apparente motivo.
Dal balcone una persona immaginaria può vederli in azione e provare a contare il tempo fra un rosso e un altro rosso. Niente non c’è logica. Forse segue un ritmo di musica?
Ma è un incrocio? Si ma il semaforo non è su tutti rami dell’incrocio, solo su quello principale.
Ma non è pericoloso così? No, dicono…
Risultato? Le macchine se vogliono si fermano, altrimenti no.
Controllo? No non c’è.
Ho capito siamo a Napoli! No o forse si…
Però almeno ai pedoni serve? Non troppo, chi si fida ad attraversare anche con il semaforo verde? E se la macchina che arriva decide che non si vuole fermare a un rosso superfluo?
Ma allora non è un semaforo intelligente… Assolutamente no, è un semaforo inutile.
Poverino, lui tutte le sere, quando le sue luci lampeggiano di giallo, quando prega il suo Dio, chiede che un giorno possa anche lui servire a qualcosa.
Una persona giura di averlo sentito piangere e dalle sue lanterne aver visto scendere delle lacrime, oppure era solo sibilo di vento e umidità…