La mia vita serale è pari a zero. Non parlo di quella notturna, quella dopo cena per me è già piatta.
Sono pochissime le volte che interrompo la routine, che mi vede rinchiudere in casa appena tornato dal lavoro.
Ieri sera sono stato invitato a una cena tra colleghi e ho interrotto l’abitudine di andare a letto presto anche solo per vedere la tv.
Cena con compagni di lavoro significa inevitabilmente di parlare di lavoro, o almeno dell’ambiente di lavoro, delle persone che sono con te per una buona parte delle giornata. Così ovviamente si è parlato, e spesso scherzato sui colleghi assenti, altre volte ricordato fatti accaduti recenti o passati.
Il clima è stato sereno, e a parte il conto un po’ salato per me, in rapporto a quello mangiato, è filato tutto liscio.
Ci siamo spostati poi in un locale dove ci sono ancora i biliardini (calcetto, calcio balilla…). Questo locale era pieno di giovani e noi, non tutti propriamente giovani, sembravamo una squadra di alieni discesi in un altro mondo.
I miei colleghi, forse un po’ più abituati ad uscire di sera, si sono scatenati a giocare, con la clausola che chi perdeva pagava le consumazioni. Io oltre a divertirmi a guardare loro esibirsi nelle classiche mosse che quel gioco richiede, ho cercato di osservare anche gli altri avventori; giovani intenti a guardare una partita sul grande schermo, a giocare a biliardo e anche solo a discutere.
Anche da giovane non sono mai uscito di mercoledì, uscivo nel fine settimana. Forse ero già vecchio da giovane?